L’interesse di Carl Jung per la simbologia dei tarocchi

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  1. Anna2012
     
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    I tarocchi sono roba seria, bene lo sapeva Carl Jung, famoso psichiatra e antropologo svizzero che in pochi sanno fosse un vero amante dei tarocchi: “Sì, conosco il tarocco. Per quello che ne so, è un mazzo di carte originariamente usato dagli zingari spagnoli, le carte più antiche storicamente conosciute. Sono ancora usate per scopi divinatori”.

    L’interessa di Jung verso i tarocchi era così alto che addirittura scrisse due libri a proposito: L’uomo e i suoi simboli e Il libro rosso. Quest’ultimo rimasto segreto per ottant’anni, rinchiuso nel caveau di una banca svizzera; non si conosce il motivo per il quale Jung non avesse voluto pubblicarlo allora, ma di certo oggi è stato pubblicato e si può acquisire comodamente on line. Forse lo ha tenuto nascosto perché per lui era importante avere dei segreti: "E’ importante avere un segreto, una premonizione di cose sconosciute. L’uomo deve sentire che vive in un mondo che, per certi aspetti, è misterioso; che in esso avvengono e si sperimentano cose che restano inesplicabili. Solo allora la vita è completa".

    Sempre on line è possibile trovare molti siti di cartomanti telefonici. Ci sono siti che ti propongono addirittura una lettura dei tarocchi on line gratis. Se avessimo chiesto a Jung se questi siti sono affidabili ci avrebbe risposto: "C'è sincronicità fra il nostro stato d'animo e la figura dei Tarocchi che appare e, al di là delle parole, ci pone in un ascolto totale che tocca il corpo, passa per la pancia, il cuore, la testa divenendo poi pensiero ed azione".

    Alla luce dei fatti, lo studio dei tarocchi è un vero e proprio studio, anche se tutto questo trascende la nostra razionalità.
     
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